I prodotti dell'eccellenza, regione Campania.
L’olio extra vergine di oliva delle Terre Aurunche, la tradizione che diventa DOP



L’olivo ha caratterizzato il paesaggio e l’economia del territorio Aurunco fin dall’epoca romana. L’olio extra vergine di oliva delle Terre Aurunche è fortemente radicato nel territorio ed è il frutto dell’interazione tra terreno, clima, ambiente e uomo. Risultato inoltre, di una particolare importanza, da sempre riservata ai terreni olivetati al punto che spesso gli oliveti avevano una classificazione ed una valutazione esclusiva mentre tutti gli altri terreni agrari venivano considerati un tutt’uno. Nel manoscritto “TERRITORI ET OLIVETI A.G.P.”, volume probabilmente in uso a qualche amministrazione ecclesiastica, sono stati annotati i movimenti di possesso, datati sin dal 1680, dei vari terreni agrari e una parte esclusiva è riservati agli oliveti affinché non si confondessero con gli altri terreni agrari.



Il fortissimo legame con il territorio, inteso come ambiente geografico e pedoclimatico, è ulteriormente testimoniato da una considerazione squisitamente filologica: era usanza abbastanza diffusa denominare i terreni ed i fondi con toponimi conosciuti nella zona. Nel manoscritto citato, nella sezione riservata agli oliveti notiamo la grande cura avuta nel denominare gli oliveti al fine di classificarli ed apprezzarne in maniera differenziale il prodotto che da essi derivava. Troviamo quindi intere pagine, a mo’ di elenco, che denominano gli “OLIUETI”: Corte Grande; Fossatiello; Palombarella; Bosse; Piscitiello; Grotte Pilone; Sferra Cavallo; Cellaro; Tuoro Contardo; Corte delle Pigne; Corte di Sorbello; Pagliarola; Cadarine; Pezzalonga; Acqua 5 auta di Gramegna; Selva Nera den Lamia; ecc., siti in area di Sessa Aurunca. Ed ancora “Territori in Carinola”: Garrusi; Chiusa; Casaleciello; Cantalupi; Via della Cerqua; San Gio: e Paulo; Pantanella; Cantaro; Chiuppetiello; Armarani; Santo Vennitto; Pezza frande; Viallonghi; Santa Croce; ecc., quelli che sono stati decifrati. L’insieme di queste denominazioni sono le “TERRE AURUNCHE”. L’olivo rappresenta la coltura agraria più tradizionale e più espressiva del territorio in cui è radicata, essa è l’ultima coltivazione che subisce il fenomeno dell’abbandono; c’è quasi un rapporto sacrale che lega le genti delle terre aurunche e l’olio con tutto ciò che a questo è dedicato. È l’esempio tipico di coltivazione tradizionale famigliare; come se fosse nel DNA delle genti avere un piccolo oliveto da coltivare dal quale produrre l’olio per il fabbisogno famigliare. Unica fonte di sostentamento economico per alcune famiglie poteva rappresentare anche l’unica indicazione di ricchezza o povertà: nei matrimoni di campagna di una volta la dote della sposa veniva spesso valutata anche in base alle “staia” di olio che essa conferiva alla nuova famiglia come rendita annuale. Lo “staio” era una unità di misura di capacità, 10 o 11 litri a seconda della zona, che veniva utilizzata esclusivamente per l’olio di oliva. L’importanza economica e sociale dell’olio di oliva per le genti aurunche è ancora testimoniata dall’usanza diffusa e addirittura ancora talvolta praticata che attribuisce presagi funesti ogni qual volta si rompe un recipiente contenente olio e se ne perde il suo contenuto. La raccolta delle olive e la loro frangitura da sempre rappresenta un evento che, più che il resoconto economico di un’annata agraria, scandisce un periodo dell’anno, e dell’inverno in particolare, dove, prossimi al Natale, i frantoi rappresentano il temporaneo punto di aggregazione locale con forte valenza sociale. La zona di produzione del olio extra vergine di oliva DOP Terre Aurunche, che comprende diciassette comuni per circa seimila ettari di uliveti, è dominata dal vulcano spento di Roccamonfina. La natura vulcanica dei terreni costituiti da pozzolane e sabbie miste a pomici, li rende particolarmente ricchi di microelementi e quindi particolarmente indicati alla coltivazione della vite e dell’olivo alla produzione di oli e vini di pregio. In questo ambiente famoso fin dall’antichità per il mitico vino Falerno, si produce l’olio Terre Aurunche, che grazie alle pregevoli caratteristiche qualitative già occupa una posizione di primo piano nel panorama degli oli di pregio.

Legame con l’ambiente

La zona geografica di produzione dell’olio extra vergine di oliva “Terre Aurunche” è quella che ha ricevuto in epoche geologiche passate le colate, le eruzioni e le piogge vulcaniche del Roccamonfina, relitto vulcanico tra i più estesi d’Europa. Tale condizione ha generato substrati agrari pressoché omogenei, inoltre in questa zona la cultivar Sessana è presente da sempre in maniera significativa. Per tali motivi si è deciso di perimetrare la zona di produzione della DOP “Terre Aurunche” ai terreni in passato sottoposti alle eruzioni del vulcano Roccamonfina e attualmente coltivati prevalentemente con la cultivar “Sessana”. La zona geografica di produzione è caratterizzata da clima semi asciutto mite, tipico dell’area mediterranea, con piovosità concentrata nel periodo autunno-vernino. Le escursioni termiche delle aree a maggiore vocazione olivicola, nel periodo primaverile estivo, sono spesso elevate, ciò grazie alla vicinanza del Mar Tirreno, a ovest sud ovest, che determina giornate caldo asciutte nonché la presenza di massicci montuosi a ridosso dell’area (il massiccio del Matese ad est e la catena delle Mainarde a nord-est) che provocano invece nottate fresche. L’assetto geo-morfologico trae origine dal massiccio vulcanico del Roccamonfina che, ormai estinto, rimane determinante nella caratterizzazione della pedogenesi locale poiché tutti i terreni agrari, in particolar modo quelli collinari, sono derivati dalla disgregazione delle colate e delle eruzioni piroclastiche avvenute in età pleistocenica. La cultivar “Sessana” è particolarmente diffusa in tutta la zona di produzione della DOP Terre Aurunche. L’origine della cultivar “Sessana” è profondamente radicata nel territorio a tal punto che il suo nome deriva dal nome di un comune, Sessa Aurunca, il più esteso della zona geografica di produzione. Il connubio tra la specificità dei terreni della zona di produzione della DOP “Terre Aurunche” e la cultivar “Sessana” rende questo prodotto particolarmente specifico della zona di produzione. Inoltre le caratteristiche morfologiche dei suoi frutti, piccioli corti o non eccessivamente sviluppati, rendono la coltivazione e in particolar modo la raccolta delle olive connotate da caratteri di forte tipicità: gli interventi di raccolta meccanizzata non sono sufficienti a raccogliere tutto il prodotto, per tale motivo la raccolta manuale rappresenta ancora l’unico efficace metodo per garantire un raccolto quantitativamente significativo. Grazie a tale metodologia oggi, come ieri, si raccoglie il frutto in condizioni di integrità notevole e in condizioni di maturazione ottimale per ottenere un olio di particolare pregevolezza. Nell’olio extra vergine di oliva “Terre Aurunche” si percepiscono profumi fruttati puliti con tipici sentori riconducibili a spiccate note di carciofo, accompagnati da un gusto dai buoni toni di amaro e piccante, il tutto equilibrato da percezioni mandorlate talvolta dolci. L’olio extra vergine di oliva “Terre Aurunche” si contraddistingue anche per un buon contenuto in polifenoli, è infatti noto che la ricchezza in polifenoli di un olio di oliva è conseguenza di una efficiente attività fotosintetica e della sintesi proteica, dal ché deriva che i microelementi maggiormente presenti nei terreni ove si coltiva la cultivar “Sessana” rendono questa varietà, tra quelle presenti nella zona ed in provincia di Caserta, quella maggiormente ricca in polifenoli. Tali caratteristiche, sono generate dalla contemporanea presenza nella zona di produzione di un clima mite, accompagnato però da nottate fresche, e ad un terreno di natura vulcanica, ricco in macroelementi e microelementi essenziali alla produzione di olive e di olio di qualità. In particolar modo di manganese (elemento catalizzatore di molti processi enzimatici e biochimici oltre ad essere determinante nella formazioni di molte vitamine e della clorofilla), magnesio (elemento fondamentale nella formazione della molecola di clorofilla) e zinco (elemento che migliora l’efficienza della pianta nell’utilizzo dei composti azotati favorendo l’allungamento cellulare e a cui è da attribuire l’habitus tendenzialmente assurgente della pianta di cultivar Sessana), rendono i terreni dell’area geografica delimitata un substrato particolarmente adatto alla coltivazione dell’olivo della cultivar “Sessana”. L’olio extra vergine di oliva “Terre Aurunche” a denominazione di origine protetta deve essere ottenuto esclusivamente nelle aziende ricadenti nei seguenti comuni in provincia di Caserta: Caianello, Carinola, Cellole, Conca della Campania, Falciano del Massico, Francolise, Galluccio, Marzano Appio, Mignano Monte Lungo, Mondragone, Rocca D’Evandro, Roccamonfina, San Pietro Infine, Sessa Aurunca, Sparanise, Teano, Tora e Piccilli, iscritte nell’elenco degli oliveti tenuto dall’organismo di controllo designato e dalle seguenti varietà di olivo : a) “Sessana”, per non meno del 70 %; b) “Corniola”, “Itrana” e “Tenacella” da sole o congiuntamente, per non più del 30%. L’olio di oliva extravergine a denominazione di origine protetta “Terre Aurunche” all’atto dell’immissione al consumo deve rispondere alle seguenti caratteristiche:

Bibliografia:

- - Disciplinare di produzione dell’olio extra vergine di oliva a denominazione di origine protetta “Terre Aurunche”
- www.agricoltura.regione.campania.it/tipici /olio-terre-aurunche.html
- http://www.montedellatorre.it/areale-di-produzione/la-dop-terre-aurunche